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Non scrivo recensioni.
Mai.
Non è il mio lavoro né il mio talento, qui al Vanitiromance c’è chi lo fa egregiamente con mestiere e passione. Quando però Tiziana e il suo blog chiamano, non posso che dire “eccomi! Ci sono”. Quindi, care lettrici, approcciatevi alla lettura non solo consapevoli del fatto che vi sto consigliando una storia per me indimenticabile, ma come testimoni di un fatto unico che raramente si ripeterà. Socchiudo la porta su un’intima corrispondenza di sensi. Quella tra due amiche che solitamente parlano di libri con un codice tutto speciale. Tutto loro. Emotivo. Forse, poco adatto a ciò che ci si aspetterebbe da una recensione. Ma oggi, se siete qui, quell’immaginifico mondo di emozioni e parole sarà anche il vostro…
C’era una volta un angelo caduto e forse esiste ancora.
In lui vi era la luce: la forza di colui che “puote ciò che si vuole”, l’amore eterno e senza confine, quello “che move il sole e l’altre stelle”.
In lui vi era anche l’oscurità: il male che è ribellione, pretesa di libertà, volontà blasfema di divini peccati terreni.
Il suo nome era, è e sarà per sempre.
Nelle notti senza luna, al frusciare sul mondo di un caldo scirocco, potreste ancora sentire un’invocantes che urla il suo nome: Alakimael.
Ma come può un’umana, miserevole nella caducità della sua natura, ambire al divino e bramare il maligno?
Come osa sperare di giacere con l’uno senza essere divorata dall’altro?
La storia di Alakim è un viaggio spirituale che sfida i dogmi di un’umanità cattolica annichilita, riversa su sé stessa, spaesata.
È un viaggio carnale la cui brama pullula tra le pieghe dei desideri più sordidi, ammantati di sangue, violenza e infine piacere. Quello che imprime il suo marchio sulla pelle.
Ma di chi è questa firma?
Del maligno?
Di un angelo?
Dell’intera schiera celeste?
O è permesso osare col pensiero, peccare fino alla morte e credere sia tutto un piano divino?
Nicole…
La sua ragazzina è la chiave di tutto.
Umana creatura, voluttuosa beltà, testarda e fallibile come i suoi simili.
Nicole e il suo angelo…
Nicole e il suo demone…
Umano e divino hanno un disegno e lo compiranno. Su un altare, al centro di una piazza o tra lenzuola che odorano di sesso non importa. Ciò che conta è il viaggio e, credetemi, vi porterà lontano. In quei luoghi che spesso evitiamo, quelli che albergano dentro noi, che sussurrano in un antro nascosto, uno pieno di catene, come quelle di Alakim e forse, come lui, scopriremo che non c’è limite più grande di quello che, a volte, imponiamo a noi stessi.
Non vi parlerò di trama, non vi parlerò di “stile”, non mi dilungherò in inutili chiacchiere.
La tecnica è solo un esercizio di forma per raggiungere la mente, i pensieri, i sentimenti.
Se le emozioni suscitate sono quelle che vi ho appena descritto, vuol dire che esiste una sola parola per descrivere lo stile di Anna Chillon: divino. E mai termine fu più azzeccato.
Se siete arrivate fin qui, sopravvissute ai deliri del mio cuore, vi lascio con le parole meravigliose della stessa autrice:
“… la luce di Alakimael diventò così potente che cancellò ogni cosa. E quando lei riapri gli occhi, la piazza era svanita.”
Indimenticabile