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“Sei attratto da me solo perché sono diversa, ma con il tempo questo aspetto smetterà di affascinarti tanto”
Due giovani ragazzi, due classi sociali distanti, il fascino del proibito, queste le peculiarità del nuovo romanzo di Penelope Ward che si struttura in tutta la sua prima parte, in un passato lontano dieci anni per ripercorrere nascita e sviluppo del legame tra Raven e Gavin, rispettivamente figlia della governante e figlio di una delle sei famiglie più ricche di Palm Beach. Il loro è stato un sentimento nato e diventato giorno dopo giorno, nell’estate più bella della loro vita, una fortezza del cuore e che ha cercato di abbattere una differenza sociale che per i due poteva essere ignorata, ma che palesemente ha creato grandi difficoltà.
Non ho amato particolarmente come tutta la loro storia sia stata improntata su un argomento con una forma che potrebbe apparire pesante in un contesto odierno dove, spero invece, questo tipo di divari siano ormai in gran parte superati, ma è pur vero che i pregiudizi non svaniscono mai del tutto nella concezione delle persone e alcuni stereotipi sono difficili da superare.
Il fiorire di questo sentimento, ai due ragazzi sconosciuto, ha infuso delicata emozione a tutta la prima parte della loro storia, in cui sboccia un amore generoso e forte che pone i presupposti per il loro futuro, nonostante le incertezze di Raven, più consapevole delle loro diversità e quasi rassegnata ad accettarle. Gavin invece è un giovane caparbio e testardo che non vuole rinunciare al rapporto con quella che per lui resterà nel tempo e nel cuore, la sua ragazza per sempre. E non è assolutamente disposto a rinunciarvi.
“Ogni volta che lei mi guardava negli occhi, un pezzetto di me diventava suo”
Separarsi spezzerà il loro cuore e sedimenterà nella mente il rancore verso una decisione tanto inaspettata quanto dolorosa e il rimorso per un sentimento a cui non è stato dato il giusto seguito che avrebbe potuto regalare loro una vita forse diversa.
La narrazione del presente, li vede in una veste completamente nuova da quella della loro gioventù, con qualche sogno realizzato e un alcuni di desideri custoditi nel cassetto del tempo, ma rincontrarsi minerà l’illusione di una vita perfetta e regalerà di nuovo una speranza per il loro rapporto.
“Credo di essermi sempre portato dentro una parte di te, anche quando non volevo più pensarti”
Il rapporto irrisolto tra Raven e Gavin è descritto come un legame spezzato senza possibilità di altre scelte e, nel momento in cui questi protagonisti si troveranno faccia a faccia, ci sarà un margine su cui poter iniziare a ricostruire una situazione danneggiata dal silenzio del tempo trascorso.
Al tuo ritorno descrive la naturalezza del concedersi una seconda possibilità, quando l’amore resta vivo nel cuore anche per la divisione degli anni. La storia di Raven e Gavin non è una storia che trasmette grande intensità, non c’è una lotta per superare il pregiudizio e contrastare le difficoltà di chi intralcia il loro amore e la narrazione è molto lenta. Nella sua semplicità è molto scorrevole, ma la lettura è stata penalizzata da un editing davvero approssimativo e poco attento.
Una storia piacevole quella che ci regala Penelope Ward che non eguaglia però i successi dei suoi precedenti romanzi. Bravissima nel descrivere la forza di un sentimento che nel tempo non è stato annullato e nel raccontare la speranza di un futuro, sebbene incerto, fino alla fine del racconto in cui la storia finalmente esplode nella sua parte più bella mettendo a nudo le emozioni, con un epilogo che non lascia conti in sospeso e rivela una verità scontata che non regala sorprese.
Nella parte finale sono racchiusi alcuni particolari della vita dei protagonisti che sarebbero stati utili se raccontati al centro della storia ma invece, rivelati a fine narrazione, non hanno a mio avviso ottenuto il giusto peso emotivo. Resta la validità di un romanzo in cui l’amore vince sempre e la speranza sempre viva, che i sogni del cuore si realizzino, regala la possibilità al lettore di godersi l’happy ending.
Wanessa