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Al termine di questa lettura ho riflettuto sul peso e sull’importanza delle parole scelte e poi usate, da chi come me ha la bellissima e impegnativa responsabilità di dover recensire un libro e mi sono interrogata sul come poter usare le mie di parole, per descrivere e dare la giusta importanza e forza, il giusto valore e la giusta descrizione alle parole usate da Benedetta Cipriano in questo libro commovente che perfora lo stomaco.
Questa analisi per dirvi che la storia di Grace e Thomas non è sicuramente la solita storia d’amore. È una storia diversa, in cui il rapporto d’amore inteso come coppia, viene raccontato più che nel momento iniziale e poi nel suo sviluppo, quanto nella complessità dei suoi sentimenti.
Grace è una ragazza mite, bella e di una dolcezza infinita. Ha un enorme talento nel fare la stilista. Disegnare e cucire abiti sono le sue passioni, divenute poi lavoro. Ma la vita non è stata benevola con lei. Segnata da un grande dolore che l’ha distrutta, lascia New York, dove la sua carriera è ben avviata e torna dalla sua famiglia a Southport, un piccolo paesino di pescatori, per tentare di ricostruire la sua vita malconcia attraverso il suo lavoro e per cercare di alleggerire il dolore che ha frantumato il suo cuore.
“Perché ormai non ho più alcun dubbio: mentre cucio i miei vestiti, in realtà non faccio altro che imbastire i pezzi del mio cuore”
Col tempo riesce a dare un equilibrio alle sue giornate e soprattutto ai suoi pensieri, fino a quando non conosce lui, Thomas, il suo cupo e solitario vicino di casa.
Di poche parole Thomas, è sempre stato un uomo d’affari sicuro si sé, scaltro e invincibile. Ma il suo mondo è improvvisamente crollato da un giorno all’altro gettandolo nella tristezza più profonda. Approda a Southport, per estraniarsi dal mondo e alienarsi da sé stesso, nella solitudine del suo immenso e incolmabile dolore. Rifugge i contatti umani e lascia tutto: lavoro, amici, famiglia, barricandosi dentro una casa piena di ricordi, e lasciandosi andare alla disperazione.
“L’unico suono che sento è quello del mio respiro e del battito di un organo che, seppure ridotto a brandelli, decide in qualche modo di continuare a tenermi in vita. Ed è buio. Di un buio pesto. Sono come un cielo notturno senza stelle. Come le tenebre che non vedranno mai la luce. Come un mare in tempesta”
Il destino farà incontrare Thomas e Grace in un modo davvero singolare. A Grace viene consegnato per errore, un pacco destinato a Thomas e l’unico modo per rintracciare il destinatario di questo pacco è aprirlo. Grace resta stupita dal contenuto, e cerca Thomas per consegnarglielo. Ma da subito, si scontrerà con la diffidenza e l’arroganza di quell’uomo così bello dagli occhi spenti e vacui.
Ma si sa, noi donne abbiamo lo “spirito della crocerossina” insito nel DNA, e inizieranno a verificarsi delle strane coincidenze che porteranno Grace a voler tentare di scalfire quel muro di indifferenza e dolore, fino ad arrivare a conoscersi e confrontarsi, riportando in Thomas e nei suoi meravigliosi occhi, la scintilla perduta.
“Lei annuisce, poi sorride. E il suo sorriso illumina il mondo. È un sorriso vero, genuino, sincero. Uno di quei sorrisi che coinvolgono gli occhi e il cuore. Un brivido mi percorre la schiena”
Sebbene questa sia sicuramente una storia che parla di rinascita e speranza nelle seconde possibilità che la vita ci può regalare, io credo che ABBRACCIAMI OGNI NOTTE potrebbe essere considerato un libro di analisi introspettiva di sentimenti come rabbia, angoscia, disperazione e solitudine. L’autrice sviscera questi temi con grande cura, enorme rispetto ed estrema delicatezza. E lo fa magistralmente e con dialoghi centrati che riescono a esprimere tutte le sensazioni in modo limpido e senza confusione, dando anche degli spunti di riflessione sulle soluzioni, su come uscirne, sulle piccole cose e i piccoli gesti a cui nella disperazione ci si dovrebbe aggrappare per non affondare nella depressione. Un sorriso, un tramonto, uno sguardo che resta incollato addosso e che potrebbe deviare il pensiero dallo strazio come lo sono ancora la carezza di un padre e una passeggiata mano nella mano. Gesti che nei giorni si, possono morire nell’indifferenza, ma quando ci si sente perduti, possono dare l’opportunità di aggrapparcisi e tornare a respirare. Sollevano il peso nel cuore. Danno la speranza di poter vivere un giorno momenti migliori. Perché dopo la tempesta, arriva sempre, inevitabilmente, un raggio di sole.
“La solitudine, sotto milioni di strati, nasconde un colore sconosciuto: quello della nostra anima che si fonde con i pensieri, del nostro tormento che si scontra con la parte più intima di noi stessi. Quello della nostra immagine riflessa allo specchio. Così imperfetta. Così distrutta. Così devastata. Eppure, così dannatamente bella”
Un altro passaggio strepitoso di questo libro è dato dalla bravura di Benedetta Cipriano, nell’aver saputo trasferire su un protagonista maschile sentimenti di fragilità, come quelli che vengono associati maggiormente all’animo sensibile delle donne. La sofferenza di Thomas è chiara e palpabile, mentre quella di Grace è più risolta e matura. Ed è lei che saprà raccogliere le fragilità di quest’uomo devastato. Con una dolcezza infinita. Quella dolcezza che è protagonista in ogni singolo dialogo di questa storia.
Magica è la sensazione che traspare dalle righe quando, leggendo gli incontri casuali tra i due protagonisti in luoghi e momenti della giornata particolari e significativi segnate da strane coincidenze, sembra ci siano entità superiori che indicano la strada che li porterà ad accorgersi l’uno dell’altra.
I loro abbracci notturni poi, saranno il cuore della storia. Saranno il ritorno alla vita per Thomas.
“Non abbiamo parlato molto, ma ci siamo tenuti per mano, con le dite intrecciate e il cuore leggero, affidando le nostre paure al vento”
Grace illumina gli spazi bui dell’anima di Thomas con un gesto che sembra essere il più scontato del mondo, ma che in questo periodo sembra essere un mero ricordo: l’abbraccio. E ci ricorda, quanto un piccolo gesto possa avere ancora un valore enorme.
Abbracciamoci di più quando sarà possibile farlo di nuovo perché un abbraccio cambia una giornata storta, non giudica un dolore, ma lo cura e lo comprende. E, fateci caso: ci fa sorridere. Proprio come gli abbracci di Grace faranno sorridere di nuovo il cuore di Thomas e libereranno la sua anima.
Una scrittura magistrale di Benedetta Cipriano che ancora una volta scandaglia in modo peculiare l’animo umano affetto dal dolore. Un’autrice che riesce ogni volta a rendere tangibile le sofferenze dei suoi protagonisti. E leggendo questo libro, mi sono chiesta più volte se il suo innegabile talento possa un giorno accostare una trama più leggera che racconti di passione e trasporto dei sentimenti senza dover instillare nei suoi protagonisti la sofferenza, ma percorrendo una via diversa come quella della felicità che a volte abbisogna di più frivolezza e leggerezza per renderla ugualmente profonda e intensa. Una sfida che vorrei lanciare a questa autrice per sperimentare un genere diverso che racconti nello stesso modo, di due cuori colmi d’amore che battono all’unisono.
“Omnia Vincit Amor”
Wanessa